L’orto: nuove prospettive di vita all’aria aperta
Il termine orto deriva dal latino hortus. Anche il giardino l’hortus conclusus ha la medesima radice.
La coltivazione degli orti ha origini antichissime: sono nati per la necessità delle famiglie e poi si sono trasformati in luoghi di produzione a fini commerciali per i mercati dell’orto-frutta e per gli scambi con i paesi esteri.
Le funzioni dell’orto sono molteplici:
- paesaggistiche perché la coltivazione dell’orto permette il riutilizzo di luoghi in disuso, li valorizza, li rende accessibili come luogo d’incontro e condivisione;
- ambientali perché gli orti aiutano a migliorare il microclima, riducono la presenza di agenti inquinanti, diventano un’alternativa allo smaltimento di rifiuti organici usando il compost come concime;
- ecologiche perché il consumo di cibo a km0 riduce la produzione di anidride carbonica generata dai trasporti per le consegne;
- sociali perché lavorare in spazi attigui contribuisce all’integrazione delle persone che coltivano l’orto o di chi va a fargli visita;
- terapeutiche perché i pensionati, i disoccupati, alcuni tipi di malati diventano persone produttive vivendo all’aria aperta dove la vista del verde rilassa, rasserena, elimina lo stress;
- sensoriali perché profumi, colori, forme ed aromi attireranno l’attenzione dei nostri principali sensi e di piccoli insetti.
Da alcuni anni ci sono Comuni che mettono a disposizione i loro spazi per assegnare piccoli lotti da utilizzare come orti e/o giardini urbani.
Nel distretto di Parigi od anche in molte città italiane, ad esempio, ci sono dei bellissimi esempi di terreni comunali concessi in comodato d’uso a singoli cittadini o ad associazioni che per un certo periodo provvederanno alla loro manutenzione.
Vengono consegnati fazzoletti di terra nuda oppure già recintati con piccole casette per gli attrezzi e l’impianto d’irrigazione. Ognuno degli aventi diritto poi ci coltiva quel che vuole: ortaggi, verdure, frutta ma anche fiori.
Gli orti diventano così anche piccoli giardini da visitare ed il Comune non spenderà nulla per la manutenzione perché sarà a carico degli assegnatari.
Qui al Sud ci sono centri che conservano gelosamente i loro “orti urbani” di un tempo (vedi Tursi, Bitonto, Sant’Andrea di Atella). Questi sono patrimonio e storia antica che negli anni hanno capitalizzato tradizioni di cultura e coltura arricchendole di magia ed incanto.
Le aziende agricole, invece, si sono aperte agli “orti sociali” e agli “orti didattici” di cui parleremo in una prossima nota.
Per info e corsi introduttivi scrivete a info@mariantoniettatudisco.it
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24 gennaio 2017
Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga