Vi parlerò di “Wild Grass”, o “erbe selvatiche” che troviamo sui limiti delle strade e che nessuno osserva più. In realtà ognuna di esse ha caratteristiche utili nell’uso gastronomico, medicinale, paesaggistico. Se riuscissimo a osservare con più attenzione il sottobosco ed i prati in fiore potremmo scoprire tesori nascosti che puntualmente non riusciamo a riconoscere.
Le tradizioni di un tempo conservavano miti e leggende oltre che rimedi naturali, che a noi uomini e donne di questo tempo potrebbero tornare molto utili. L’etnomedicina vede nelle “wild grass” la presenza di essenze o principi attivi utili a realizzare medicamenti, unguenti e creme.
Il territorio e il paesaggio dovrebbero essere il punto da cui partire per scegliere dove cercarle, ascoltare i suoni e vivere le emozioni della Natura che esprime le sue grandi potenzialità. La mia proposta è quella di riprendere a passeggiare in un bosco e su un sentiero, vivere in montagna e ascoltare il silenzio, riappropiarci delle tradizioni e imparare a riconoscere le wild grass. In questo modo potremmo sentirci parte di un creato che ci è stato donato, notare l’avvicendamento delle stagioni con i suoi colori e profumi, il suono ininterrotto delle fonti d’acqua, il crepitio di una fuoco, la luce delle stelle che brillano.
Fermarsi per contare gli attimi in cui riusciamo a godere del silenzio e dell’ascolto, sia di notte che di giorno, e scoprire che esistono tante piccolissime, e a volte invisibili, wild grass i cui fiori, forme e profumi possono esserci utili per realizzare anche infusi, tisane. Il cammino di scoperta ci aiuterà a trovare noi stessi e a misurarci con le nostre potenzialità o paure a seconda dell’approccio che avremo nel vivere l’esperienza proposta.
Pian piano le scopriremo insieme, in un cammino di relazione e conoscenza utile al benessere della mente e del corpo.
Per progetti di giardini naturali o approfondire l’argomento trattato inviatemi una mail a info@mariantoniettatudisco.it e vi invierò il link del mio testo “Flora spontanea del Vulture” che potrete scaricare gratuitamente.
Io sto continuando la mia ricerca scientifica e a breve uscirà un altro libro per riconoscere ed utilizzare circa 400 specie presenti nell’area del Vulture-Melfese.