La falconeria è un’arte antica sviluppatasi prima in Oriente (VII sec a.C.) e poi in Occidente. L’obiettivo iniziale era quello di usare i rapaci, più comunemente chiamati falchi, per catturare prede volatili o animali mentre si andava a caccia.
Oggi la falconeria viene coltivata per attività da vivere all’aria aperta, per fare passeggiate o cacciare, per le rivisitazioni storiche, per il bird control negli areoporti o nelle industrie di trasformazione ma anche per passione personale.
Si hanno prove della presenza ed utilizzo dei rapaci sin dall’epoca nell’Impero Romano. Durante il Medioevo, poi, la falconeria ebbe interessanti sviluppi e a partire dal XIII sec divenne un aspetto fondamentale nella vita sociale del nobile europeo.
Fu il grande imperatore Federico II a dare ulteriore impulso a quest’arte. Lui cacciava nei boschi del Vulture, preferendo il falcone, e studiò molto da vicino l’addestramento dei rapaci. Tanto che a Melfi da lui fu redatta un’opera in sei volumi “De arte venandi cum avibus” messa per iscritto dal figlio Manfredi. In essa si analizzavano i sistemi di allevamento, l’addestramento ed impiego dei rapaci nella caccia, la classificazione delle varie specie di volatili.
A Melfi presso il Centro per la Conservazione della Natura in Basilicata, sito in C.da Maddalena, sono ospitate numerose specie di rapaci diurni e notturni, tutti addestrati al volo, grazie all’opera dall’Associazione falconieri “De arte venandi”.
E’ possibile in quel luogo ammirare da vicino ogni singola specie, presenziare alle dimostrazioni di volo, seguire i laboratori didattici organizzati per le scuole o per gruppi di turisti, iscriversi alla scuola di falconeria.
E’ questa una importante realtà da visitare per capire quanto siano importanti le relazioni che si creano tra uomo ed animale e verificare come quella tra falconiere e rapace sia davvero univoca ed indissolubile.
Da qualche anno il trattato di falconeria “De arte venandi cum avibus” si può sfogliarlo pagina per pagina cliccando su questo link:
http://digi.vatlib.it/view/bav_pal_lat_1071/0001/
Per conoscere, invece, le attività proposte dall’Associazione Falconieri “De arte venandi” cliccate qui: