Ancora poco, da noi, si parla di permacultura, od anche “permanent culture”, ossia coltivazione permanente secondo quelli che sono gli adattamenti naturali proposti da Bill Mollison e da David Holmgren a metà degli anni ‘70 per descrivere un sistema integrato, evolutivo e perenne di specie vegetali ed animali che vivono insieme all’uomo.
In Italia si è iniziato a parlare di permacultura solo dal 2000 e con il passare del tempo, il termine si è trasformato in cultura permanente fino a diventare oggi la base dell’ecologia applicata. All’estero così come in Italia ci sono diversi esempi d’eccellenza in alcune aziende agricole che hanno suddiviso i propri spazi in aree produttive, ricreative, sensoriali secondo il principio della zonizzazione, di cui parleremo a parte in un’ altra nota integrativa.
Il principio applicativo della permacultura è quello di osservare un bosco, la sua crescita e trasformazione nel tempo. Il bosco è ricco di biodiversità, produce biomassa e ricicla le sostanze nutritive: in poche parole si sostiene autonomamente.
Pertanto l’orto, il giardino, il terrazzo di casa potrebbero seguire queste regole ma anche i villaggi rurali, le abitazioni private di campagna, al mare o in montagna. Volendo pensare positivo anche i piccoli borghi potrebbero essere pensati tenendo conto della vegetazione circostante in modo che ciò che è autoctono diventi giardino e gli edifici siano progettati in armonia con ciò che già esiste.
Insomma il “genius loci” tanto riportato dai paesaggisti inglesi e francesi oggi è sicuramente la chiave di volta di questo nuovo tipo di progettazione del territorio integrata con l’ambiente ed i suoi elementi. Il valore estetico, produttivo, sostenibile, a bassa manutenzione di questa permacultura potrebbe essere la svolta per mantenere o riportare la Natura in città e contribuire al miglioramento degli stili di vita di ciascuno di noi: non saremmo più “predatori” o “parassiti” ma “sostenitori” degli ecosistemi naturali.
Per saperne di più scarica questa guida introduttiva:
http://www.permacultura.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4&Itemid=2
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